mercoledì 15 dicembre 2010

Panico da Tecnologia...

Vorrei fare una piccola riflessione psico-sociologica sul cosa significa tecnologia per le persone.
Premetto che la riflessione è valida solo nell'ambito di ciò che, in molti anni, ho accumulato personalmente in termini di amicizie, conoscenze, problemi risolti, consulenze, vivere quotidiano a contatto con la gente e chi più ne ha più ne metta, cosa che, col passare degli anni, ho preso come piccolo campione per uno studio personale sul tema.
I risultati di questo studio mentale che mi sono fatto e continuo a fare, a mio avviso non sono molto rassicuranti, poiché è emersa palesemente e inesorabilmente una diffusissima Fobia da tecnologia, un vero è proprio panico,  diffuso nelle persone che sono state, per così dire, "travolte" e superate dall'onda dell'informatizzazione e delle nuove tecnologie.
Letteralmente mi immagino un surfista inesperto che, salito per la prima volta sulla sua tavola da surf, viene rovinosamente travolto da un piccolo tsunami e nel bel mezzo del vortice si sente perso letteralmente...
E' cio che accade a chi cerca di accostarsi in ritardo alle nuove tecnologie, all'informatica che avanza e che ormai ci circonda ovunque ed in ogni luogo domestico e pubblico.
:<< Windows 7?!?!?!  Oddio!!!! che è..?!?!?  molto meglio XP....>> - <<!?!!? Oddio questo cellulare touch screen...  come si alza il livello di suoneria!?!?!?>>  -  << Ho combinato un macello, il pc non funziona più, dove sono andate a finire i file che erano in questa cartella!?!?! - Quando lo accendo non si vede più Windows!!!>>
 << Da dove si accende il computer!!!!!!!!!!?????????>>
Questo è panico da tecnologia... derivato dall'analfabetizzazione informatica - diffusa inesorabilmente anche tra le nuove generazioni...
Mi domando e mi chiedo: questi ragazzi come si troveranno nel mondo del lavoro se già le cose sono così?
Consiglio - rimanete più tranquilli, in fin dei conti si parla solamente di macchine e tutto si può imparare, basta avere lo spirito giusto con il quale accostarsi ad una cosa sconosciuta, e non FOSSILIZZARSI con una cosa che si è già assimilata perchè inesorabilmente, o volenti o nolenti, le cose cambiano, il progresso va avanti, e quindi o prima o dopo saremo costretti ad utilizzare il nuovo sistema operativo, il nuovo cellulare, il nuovo microonde, il nuovo rasoio elettrico, il nuovo sistema di comunicazione audio/video, magari anche sul posto di lavoro... e a quel punto chi non si è via via aggiornato, si troverà moooolto ma mooolto a disagio rispetto a uno che, con pazienza e costanza non ha rifiutato i passaggi logici ed naturali di un progresso inarrestabile.
NON FOSSILIZZATEVI!!!!


EL NINO

I file "immagine" e periferiche virtuali

I file cosiddetti "immagine" sono delle vere e proprie "fotografie", ad esempio, del contenuto di un CD o di un DVD; per cui fare un'immagine di un dvd significa ridurre ad un solo file, l'intero contenuto del dvd.
Questi formati ormai da molti anni si sono diffusi principalmente per il file sharing e per permettere così lo scambio di contenuti sul web. 
Ciononostante non mi vieta nessuno di fare un'immagine del contenuto di una singola cartella, di gruppi di cartelle o di un gruppo di file vari a mia scelta.
Voi mi chiederete cosa allora c'è di differente rispetto a creare un archivio di contenuti nei classici formati .zip. o .rar , la novità, se così si può chiamare, è che le "immagini" possono essere "montate" da alcuni programmi specifici che creano delle periferiche ottiche virtuali proprio per questo scopo.
Mi spiego meglio:  se creo un'immagine di un dvd in un unico file è come se avessi virtualmente quel dvd a portata di mano, ma il dvd vero per leggerlo devo inserirlo in un'unità ottica vera in grado di farlo, parallelamente il dvd immagine "virtuale dovrò metterlo in un'unità ottica virtuale. A questo punto , dopo aver creato l'immagine del dvd, dopo aver installato un programma adatto che mi legge, l'immagine in una periferica virtuale che ha precedentemente creato, io sarò in grado di esplorare il contenuto di quel dvd come se fisicamente avessi il supporto ottico originale.
Vi sono ormai molte estensioni di file immagine, le più comuni sono le .iso - .nrg - .mds/.msf - .bin/.cue  e molte altre.
Perchè alcune sono a coppie è presto detto, ad esempio .bin/.cue sono necessari perchè uno contiene i dati e l'altro le informazioni necessarie a montarlo o a masterizzarlo e così più o meno per gli altri.
Alcuni software più comuni per gestire i file immagine sono Alcohol 120% - Nero - Magic Iso - Daemon Tools - Power Iso che permettono la lettura di svariati tipi di formati immagine, la creazione di periferiche virtuali e quindi il "montaggio" delle stesse immagini in esse, l'estrazione del contenuto di un'immagine, la creazione stessa di un'immagine, la conversione attraverso vari formati, e per finire la masterizzazione.
Quindi ricapitolando ad esempio con Alcohol 120%  io se volessi esplorare il contenuto di un'immagine, primaditutto creerò la periferica virutale, in questo modo se noto nelle risorse del computer vedrò, oltre ai miei HD e il supporto ottico reale, una o più periferiche virtuali, diciamo cd.rom viruali che prima non avevo, a seconda se ne ho creati uno o più; a questo punto di solito clic destro sulla periferica vituale, monta immagine, ed andrò a scegliere il file immagine in questione, che ripeto è la "fotografia" del mio dvd-cd, in questo modo è come se avessi fisicamente preso il cd originale e l'avessi inserito nel mio cd-rom vero.
A questo punto posso scegliere di installarne il contento, se è un software o un gioco, oppure masterizzarlo su un supporto ottico, oppure solamente estrarlo o copiare alcuni contenuti.
In Nero Burning Rom nel menù "masterizzatore" si può masterizzare direttamente un file immagine, però il programma non offre la possibilità di creare periferiche virtuali ne di leggere direttamente il contenuto di un'immagine.
Per quanto riguarda gli altri programmi il concetto è pressochè identico.